Fondi del caffè usati per creare nuovi elettrodi più efficienti per analizzare il cervello – Notizie scientifiche.it

2022-11-03 15:51:24 By : Mr. Kenneth Chen

Fondi di caffè per creare elettrodi per rilevare le onde cerebrali più efficienti. È l’idea che è arrivata a due ricercatrici, Ashley Ross e la studentessa Kamya Lapsley, come spiega un comunicato dell’American Chemical Society (ACS). In passato, come spiega lo stesso comunicato, i fondi di caffè erano già stati utilizzati per creare supercondensatori di carbonio porosi per accumulare energia. Tuttavia in questi casi i ricercatori sono riusciti a creare un materiale per il rivestimento degli elettrodi che sembra far diventare questi ultimi più efficienti per il biorilevamento.

“Ho visto documenti sull’utilizzo dei fondi di caffè esauriti per produrre carbonio poroso per l’accumulo di energia e ho pensato che forse avremmo potuto utilizzare questo materiale conduttivo nel nostro lavoro di rilevamento neurochimico”, spiega la Ross. I microelettrodi tradizionali, quelli che utilizzano i neuroscienziati per analizzare il cervello, sono fatti di sottilissimi fili in fibra di carbonio ammassati insieme. Tuttavia il processo che si deve mettere in atto per costruirli è molto costoso e difficile e inoltre prevede l’utilizzo di sostanze chimiche abbastanza aggressive.

Il metodo ideato descritto nel nuovo studio dalle due ricercatrici, invece, è più economico ed è anche rispettoso per l’ambiente. Il metodo prevede una prima fase in cui si asciugano i fondi del caffè i quali poi vengono riscaldati fino a 700° centigradi in un particolare forno tubolare. Poi viene aggiunto dell’idrossido di potassio che attiva il carbonio e crea dei bruchi nel materiale. Quest’ultimo viene poi di nuovo riscaldato per rimuovere scorie indesiderate. Alla fine il risultato è un impasto liquido fatto di granelli di carbonio poroso in cui gli elettrodi in fibra di carbonio vengono immersi per essere rivestiti.

I ricercatori hanno già sperimentato i nuovi elettrodi per rilevare la dopamina, un importante neurotrasmettitore, nel cervello con una particolare tecnica a scansione rapida. L’elettrodo rivestito con il nuovo materiale poroso sembrava più efficiente: oltre ad essere caratterizzato da una superficie più sensibile per rilevare la stessa dopamina, i pori consentivano alle molecole di dopamina di partecipare di più alla reazione chimica in quanto le stesse molecole venivano intrappolate nelle fessure porose dell’elettrodo. Ora i ricercatori vogliono provare questi nuovi elettrodi rivestiti di materiale derivante dai fondi di caffè per analizzare il cervello di topi vivi.

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