Transizione ecologica: California a rischio black-out con l'aumento delle auto elettriche - Quattroruote.it

2022-11-03 16:31:00 By : Ms. Cindy Wang

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La California è all’avanguardia nelle nuove tecnologie, ma ha da anni un problema che potrebbe perfino peggiorare con la crescente adozione della mobilità alla spina: le reti di distribuzione dell’energia elettrica continuano a essere obsolete e incapaci di sostenere l’aumento della domanda per la ricarica delle auto a batteria. L’allarme è stato lanciato da Ram Rajagopal, docente di ingegneria civile e ambientale presso la Stanford University e co-autore di uno studio sull’impatto della mobilità elettrica sulle reti energetiche. “Avremo un numero considerevole di veicoli che si ricaricano a casa come tutti sognano, ma la rete di oggi potrebbe non essere in grado di supportarli”, ha dichiarato Rajagopal a Yahoo Finance, commentando i dati forniti dalla California Independent System Operator, il gestore dell’80% dell’infrastruttura elettrica statale. In sostanza, nei prossimi mesi l’intero sistema di distribuzione rischia di ritrovarsi con un deficit di forniture pari a 1.700 megawatt, un quantitativo in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 1,3 milioni di abitazioni. Tuttavia, l'ammanco potrebbe raggiungere i 4.000/5.000 megawatt in caso di condizioni meteo estreme e incendi boschivi.

I propositi di Sacramento. Dunque, i californiani devono prepararsi ad affrontare un’estate di blackout come già avvenuto negli anni scorsi, a causa, spesso, dei danni prodotti agli elettrodotti dai sempre più frequenti incendi legati alle crescenti temperature. Il problema, per lo Stato più popoloso degli Usa, rischia di essere esacerbato dai propositi delle autorità di Sacramento, intenzionate a imporre lo stop alla vendita di auto a combustione entro il 2035. In tal caso, la rete elettrica statale dovrebbe affrontare una domanda aggiuntiva difficilmente sostenibile, soprattutto alla luce del problema di intermittenza delle fonti rinnovabili su cui il Golden State sta puntando con forza: per il 2024 l’intera produzione di energia dovrà abbandonare l’uso di carburanti fossili. Anche per questo il governatore Gavin Newsom ha avanzato la possibilità di allungare la vita dell’unica centrale nucleare ancora operativa in California (l'impianto di Diablo Canyon), ma destinata alla chiusura tra il 2024 e il 2025. D’altro canto, il principale timore delle utility è come gestire il picco della domanda di ricarica. I modelli sviluppati dal team guidato da Rajagopal suggeriscono che, in California, tale picco è destinato a più che raddoppiare nel 2030 e a palesarsi verso il tramonto, in concomitanza con il ritorno a casa dei lavoratori. Peccato che questo sia il momento in cui la rete elettrica deve sostenere il venir meno della produzione solare e il contestuale passaggio ad altre fonti energetiche.

Gli altri allarmi. L’allarme arrivato dalla California fa il paio con analoghi avvertimenti. L’anno scorso Huw Merriman, presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Comuni del Regno Unito, ha illustrato un rapporto sulle conseguenze della rapida adozione della mobilità elettrica sulla tenuta della rete di distruzione britannica. Anche in questo caso si avvertiva del pericolo di frequenti balck-out senza modifiche alle abitudini dei consumatori e, ancor di più, senza un rafforzamento della rete degli elettrodotti. D’altro canto, la tenuta delle reti è già oggi messa a dura prova dai cambiamenti climatici, con l’aumento delle temperature che spinge a un sempre più frequente ricorso agli impianti di condizionamento dell’aria. A tal proposito, va ricordato l’allarme lanciato sempre l’anno scorso da Unareti, il gestore dell’infrastruttura milanese. I black-out che hanno interessato il capoluogo meneghino sono stati attrbuiti, sostanzialmente, all’accensione contemporanea di miglia di condizionatori d’aria e al relativo sovraccarico della rete. Unareti ha quindi sottolineato che “per superare i disservizi che possono verificarsi in presenza di aumenti di carico sulla rete, sono necessari ingenti investimenti che richiedono tempi lunghi per poter essere portati a termine”. In un’intervista a Quattroruote dello scorso dicembre, Renato Mazzoncini, attuale amministratore delegato dell’utility lombarda A2A, ha quantificato in 1,5 miliardi di euro le risorse necessarie per adeguare la rete milanese ai potenziali picchi della domanda legati anche all’aumento delle ricariche delle auto a batteria. In tutta Italia servirebbero tra 50 e 60 miliardi di euro di investimenti sulle sole reti elettriche.

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